Caponord é meta ambita da ogni Motociclista che si rispetti, una sorta di consacrazione di questo appellativo, é un po come laurearsi in motociclismo. Beh, a me non bastava, volevo la lode a tutti i costi. Così, malgrado lo scetticismo degli amici e gli ammonimenti degli esperti in quanto il periodo prescelto fosse a loro dire troppo prematuro (...ma che gusto c'è nel raggiungere il Circolo Polare Artico senza una bufera di neve?!...), nel maggio di quest'anno sono saltato in sella alla mia moto e ho iniziato questa nuova avventura.
Affrontare un viaggio di questa portata in solitaria significa avere una buona conoscenza dei propri limiti psicofisici, una discreta dimestichezza in materia meccanica, buona padronanza della moto e tanta determinazione.
Ho usato un buon abbigliamento tecnico multistrato per affrontare il progressivo ma netto cambio climatico. Ho portato con me mappe e navigatore gps, un kit x riparazione in caso di foratura, uno kit sanitario di primo soccorso, vari lubrificanti e olii di scorta, chiavi meccaniche essenziali e una tenda.....che non si sa mai...
Volevo che il mio viaggio fosse un'avventura e così non ho prenotato niente, né un traghetto né un ricovero per la notte, niente di niente. D'altronde con la miriade di applicazioni x smartphone esistenti oggigiorno non è poi così difficile trovare una sistemazione x dormire, anche all'ultimo secondo.
Pianificare il viaggio è ciò che richiede maggior tempo........quale migliore occasione per visitare alcune tra le più belle città europee?
Ho distribuito i km da percorrere in modo più o meno equo ed in base anche alle probabili condizioni climatiche ed al tipo di strada che avrei dovuto percorrere, prendendo spunto anche dagli innumerevoli diari di viaggio dei miei precedessori che hanno battuto in lungo e in largo le strade verso l'estremo nord.
Partito dalla splendida Praia a Mare in Calabria, mi sono diretto verso nord accompagnato da una pioggia battente che non mi ha dato tregua fino a Siena, per poi ripartire alla volta di Torino e lasciare il Bel Paese attraverso il ramo del lago di Como che ci collega con la verdeggiante Svizzera fino ad arrivare a Norimberga per una terza sosta.
La lunga autobahn tedesca scorre veloce fino a Berlino e spezza la monotonia che mi divide da Rostock dove prendo il primo traghetto fino a Gedser e sono in Danimarca, quindí giù fino a Copenaghen.
Lo spettacolare Ponte di Malmo che collega la Danimarca con la Svezia apre le porte alla tanto attesa Scandinavia ove il paesaggio cambia notevolmente e diventa una gioia per gli occhi di ogni viaggiatore.
Arrivo ad Oslo, la bella capitale portuale Norvegese.
Da quí il gioco comincia a farsi duro, il tratto montano che mi separa dalla costa occidentale Norvegese e più precisamente da Bergen, mette alla prova la mia resistenza. Bufere di neve e bombe d'acqua improvvise sembrano voler mettere alla prova la mia determinazione. 600Km che non dimenticherò mai.
Tunnel infiniti scavati nella roccia, valli maestose e passi di montagna solitari e completamente innevati mi conducono a Lom. Le giornate si sono allungate notevolmente. Il freddo ed il gelo diventano miei compagni di viaggio.
Sosto a Trondheim per un riassetto tecnico e cambio gomme e altri 700km fino a Mo I Rana.
Quando leggo il cartello che indica il confine segnato dal parallelo del Circolo Polare Artico i miei occhi diventano lucidi, é un'emozione indescrivibile.
Da qui in poi non incontrerò più un solo motociclista.
Finalmente giungo sulle Isole Lofoten.
I tropici dell'artico offrono vedute mozzafiato e meritano senz'altro l'intero viaggio.
Altra sosta a Tromso e finalmente l'arrivo a Nordkapp.
Il tetto d'Europa che accoglie il planisfero é quasi un miraggio, nascosto dalla nebbia e dalla pioggia.
Arriva l' ora di invertire la rotta ed il giorno successivo inizia il monotono percorso finlandese tra boschi infiniti e laghi fino alla capitale lappone di Babbo Natale, Helsinki.
Un'ultimo pernotto finlandese a Jyvaskyla e prendo l'ultimo traghetto attraverso il golfo finlandese del Mar Baltico per sbarcare a Tallinin in Estonia.
Mille chilometri attraverso Estonia, Lettonia e Lituania fino a Varsavia in Polonia. Obbligatoria una sosta spirituale ad Auschwitz, prima di far ritorno in Italia via Praga in Republica Ceca.
3000Km in tre giorni, comincio ad essere persuaso da manie di onnipotenza.
Ventidue giorni in moto, 13.500km totali e 12 nazioni attraversate.
In Calabria l'escursione termica totale raggiunge quasi i 40 gradi.
Per il Legionario Salvatore non resta che riposare e raccontare ai suoi compagni le gesta di questa impresa da sempre così affascinante.
Traina Salvatore Tribunus Militum della Legio X Fretensis
"Legionarius enim nunquam sola est"
Vedere pubblicato questo viaggio nel nostro Blog è un grande onore amico mio!!spero a breve di farti emozionare come tu hai fatto emozionare me!
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